Agenzia delle Entrate e Abi: rapporto sul mattone

30-05-2017



L’Agenzia delle Entrate e l’Abi, Associazione Bancaria Italiana, hanno presentato il loro rapporto annuale sul mercato delle abitazioni nel 2016. Il quadro complessivo che emerge dallo studio è quello di un settore che sta meglio e che registra ancora numeri in ripresa rispetto agli anni bui della crisi economica.

Le compravendite

Nel Rapporto Immobiliare 2017, questo il nome dello studio, emerge in primis come le compravendite stiano continuando a segnare degli aumenti, passando a 533.741 unità vendute, cifra che segna un incremento del 18,9% in confronto al 2015. Cresce anche la superficie media degli immobili oggetto di compravendite: si passa da 105,2 a 106,6 metri quadrati. Nel complesso si parla di un valore di scambio pari a 89 miliardi di euro, totale aumentato del 17,4% rispetto al 2015. In parallelo al mercato delle abitazione segna un incremento del 19% anche quello delle pertinenze, soprattutto nelle regioni del Nord.

Guardando agli spaccati regionali dello studio, si evince come sia la Lombardia l’area dove si registrano le performance migliori, con un aumento delle compravendite del 21,4% rispetto al 2015: da sola questa regione rappresenta un quinto di tutto il mercato italiano. Seguono le buone performance del Veneto (+23,1%), della Toscana (+20%), dell’Emilia Romagna e del Piemonte (+22,8%). Nel Lazio l’aumento è più contenuto e il numero delle compravendite sale del 13,2% per un totale di 55mila abitazioni scambiate, il 10% di tutto il mercato nazionale. Nessuna regione ha segnato decrescita, ma se si guarda a quelle che registrano il minor incremento delle compravendite, si notano i timidi +7,8% del Molise e +10,8% della Calabria: in queste due regioni la crescita è stata inferiore rispetto a quella rilevata nel 2015.

La situazione dei mutui ipotecari

Cresce il numero delle transazioni effettuate tramite un mutuo ipotecario: si è registrato un +27,3% rispetto al 2015. L’area con la più alta concentrazione di compravendite di questo tipo è il Nord-Ovest, dove le transazioni mediante mutuo rappresentano il 36,7% del totale. La cifra media erogata per l’acquisto di una casa è di 120mila euro, valore che si alza a 153mila euro nei capoluoghi delle regioni centrali. Nel 2016 il tasso di interesse medio dei mutui è sceso ancora dello 0,44%, arrivando al 2,31% a livello nazionale, per arrivare al record di 2,56% nelle regioni meridionali. Rimane stabile la durata media del mutuo, pari a 22,5 anni. Si abbassa la rata media corrisposta ogni mese che è passata da 592 euro a 570.

Locazioni e indice di affordability

Come evidenziato anche in un recente studio di Immobiliare.it sul mercato delle locazioni, l’interesse verso questo tipo di contratto è in crescita, tanto che nel 2016 sono stati sottoscritti più accordi del 2015 (+1,3%). La superficie media degli immobili locati è pari a 92 metri quadrati, per un prezzo medio di 60,7 euro al metro quadro (+0,3%). Più del 50% dei contratti è di lungo periodo e di tipo ordinario; un quarto degli affitti è stipulato con contratti agevolati di oltre tre anni; il 17% ha un contratto di tipo transitorio, mentre è inferiore al 3% il peso dei contratti agevolati con studenti.

All’interno dello studio l’Abi, sulla scia di quanto si fa solitamente nei Paesi anglosassoni, ha calcolato anche l’indice di affordability, vale a dire una sintesi fra reddito disponibile, andamento del mercato, prezzi delle case e tassi di interesse dei mutui. Nel secondo semestre dell’anno la possibilità delle famiglie italiane di effettuare un acquisto immobiliare ha toccato i massimi storici.